martedì 17 agosto 2010

Lettera aperta al dott. Lacoppola

Egregio dott. Lacoppola,

abbiamo letto con attenzione  le sue recenti riflessioni in merito all'ondata di pensionamenti del personale della scuola, che, a Suo dire, dovrebbe rappresentare una boccata di ossigeno per i colleghi precari della scuola barese. Ci chiediamo però, innanzitutto, di quali precari si stia parlando, considerando che, per molti di essi, si aprirà a breve il baratro della disoccupazione.

Infatti, come da Lei stesso segnalato, non solo, quest'anno, per moltissime discipline, non si procederà alla stipula di contratti per le nomine annuali; non solo il  personale ATA vedrà, per la prima volta,  non esaurirsi la graduatoria permanente di I fascia, ma, purtroppo, dei 1.200 lavoratori che hanno presentato domanda di pensione, solo
un terzo verrà sostituito dalle  immissioni in ruolo: un numero estremamente ridotto a fronte della gran massa di precariato del comparto scuola.
Stante questa situazione, ci sembra davvero una magra consolazione quella di fondare  sui pensionamenti le speranze lavorative dei colleghi precari della scuola!

Ma la nostra preoccupazione è anche un'altra: se, come riferito dall'Amministrazione, risulterà che il numero complessivo degli alunni nelle scuole baresi non è calato, allora ci chiediamo: come sarà possibile assicurare all'utenza il corretto funzionamento del servizio, a fronte della cancellazione di 4.000 posti di personale docente ed ATA?
L'obiettivo per noi è fin troppo evidente: impoverire la Scuola Pubblica ha come unico fine quello didichiararne il fallimento, a favore di forme di istruzione privata e quindi non più accessibile a tutti. Altrettanto chiaro è l'intento politico della Ministra: la scuola perde la sua vocazione - forse ritenuta troppo  "sessantottina"? -  di luogo di promozione sociale per tornare ad essere luogo di selezione sociale.

Ed in questa opera di smantellamento, caro dott. Lacoppola, ci permetta di sottolinearlo, siamo coinvolti tutti, ciascuno con le proprie responsabilità: studenti, famiglie, lavoratori della Scuola e dell'amministrazione, e sindacati.  Da molto tempo chi le scrive si chiede che senso abbia un Ministero dell'Istruzione animato dall'unica intenzione di affossare se stesso affossando l'Istruzione Pubblica. Ma soprattutto s'interroga sulla mancata risposta, in questi ultimi due anni, di una  forte mobilitazione delle altre forze politiche e sindacali !
Oggi tutti gridano di fronte a numeri così catastrofici, ma che avevamo previsto con largo anticipo e contrastato con una forte, quanto, purtroppo, solitaria, campagna di mobilitazione.
Per quello che ci riguarda non ci rassegneremo e porteremo avanti tutte le iniziative utili a frenare lo smantellamento della scuola pubblica!

Bari, 12 agosto 2010
Claudio Menga

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