IL CONFLITTO ISTITUZIONALE SULLA SCUOLA STA GENERANDO CAOS E
DISORIENTAMENTO. SOLO IL 12% DELLE SCUOLE È IN GRADO DI PARTIRE IMMEDIATAMENTE CON LA
DIDATTICA MISTA, IL RESTO RIMANE ASSEDIATA DA ISTITUZIONI E FAMIGLIE. Sono fatti noti: il DPCM e le ordinanze della Regione Puglia sono entrati in conflitto. Dopo un iniziale
provvedimento di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado (eccetto quelle dell’Infanzia), la
Regione ha emanato una successiva ordinanza che ha aggirato l’ostacolo della sentenza del TAR
(che aveva sospeso l’efficacia in via cautelare della precedente ordinanza), disponendo la possibilità
di una indefinita didattica mista.
Ora, se con questa espressione si intenda una commistione fra
presenza e distanza per lo stesso studente, o fra studenti della classe, o se si stia parlando di
Didattica Digitale Integrata, non è possibile comprenderlo, tanto più che se da un lato ci sono le
Ordinanze e i DPCM, dall’altro ci sono gli addetti ai lavori, che necessitano di definizioni chiare e di
indicazioni precise.
La scuola (e per Bari e provincia possiamo parlare con dati alla mano) ha visto in questi ultimi e
sciagurati mesi di emergenza un fermento di iniziative, sforzi, passione e competenza da parte dei
vari attori che operano nel settore e che fruiscono dell’istruzione: dirigenti scolastici, docenti,
educatori, personale ATA, studenti, famiglie. Una macchina collettiva che ha finora compreso le
reciproche esigenze e che ha visto una capacità di flessibilità e adattabilità, oltre che di innovazione
e aggiornamento, assolutamente inedita.
Vanificare ogni sforzo, come sta succedendo in questi ultimi giorni, è un grave errore e una
lacerante ferita all’interno delle singole comunità scolastiche.
Sì, Presidente Emiliano, perché lei
dice a gran voce alle famiglie di pretendere la DAD e, al contempo, ritiene inadempienti e colpevoli,
arrivando a minacciare l’intervento della forza pubblica (!), gli Istituti che non mettono in piedi in
2 giorni il marchingegno della didattica “mista”. Servirebbe, forse, un po’ di conoscenza del nostro
settore (dalle dotazioni tecnologiche alla realizzabilità pratica di una attività scolastica di questo
tipo) prima di sentenziare e cercare capri espiatori. Ma per comprendere un settore peculiare come
è quello della conoscenza servono condivisione e ascolto, anche delle parti sindacali, che quei
Dirigenti e quei lavoratori spesso