venerdì 8 agosto 2014

Assunzioni in ruolo in provincia di Bari: una goccia nel mare di precarietà dell'Ambito territoriale di Bari

538 posti in ruolo complessivamente assegnati alla provincia di Bari: una goccia ancora troppo piccola per scalfire il precariato nella scuola
tra il 10 e il 20% circa si è trasferito verso Nord alla ricerca di un contratto a tempo indeterminato

Sono arrivati ieri i contingenti per le assunzioni in ruolo del personale docente e ATA ripartito per le province di tutta Italia. Per il personale docente alla provincia di Bari sono stati assegnati complessivamente 538 ruoli, 225 per posto comune e 313 per posti di sostegno, ma possiamo già dire che si tratta di una goccia infinitesimale nel mare degli inseriti nelle graduatorie ad esaurimento del personale precario. A questi posti assegnati al personale docente si aggiungono gli 88 posti assegnati per le immissioni in ruolo del personale ATA, distribuito per i vari profili.

Immissioni in ruolo 2014/15 - Bari
Infanzia
Primaria
Media
Superiore
Sostegno
48
13
69
95
313

Se si pensa che, per le regole attuali, soltanto la metà dei posti assegnati alla nostra provincia potrà essere destinata alle assunzioni da
graduatoria ad esaurimento, balza subito agli occhi la totale insufficienza delle assunzioni programmate dal MIUR per il 2014/15. Rispetto all’attuale consistenza delle graduatorie ad esaurimento della nostra provincia, le assunzioni non scalfiscono minimamente una questione che si trascina da troppo tempo e che rischia di trascinarsi ancora per troppi anni. Lo svuotamento delle graduatorie (così come l’assunzione dei vincitori di concorso) trova un limite oggettivo nell’organico del personale docente, ormai pressocchè saturo in ogni ordine di scuola e classe di concorso. Il tappo in uscita introdotto dalla legge Fornero e il calo continuo della popolazione scolastica disegnano un quadro preoccupante per la risoluzione del problema del precariato scolastico, generando ritmi assunzionali troppo lenti.

Inseriti in Graduatoria ad Esaurimento - Bari

Infanzia
Primaria
Media
Superiore
2013
1414
1740
1769
4937
2014
1279
1525
1567
4365
(di cui nuovi ingressi)
63
58
84
241
Differenza
135
215
202
572


Ci pare persino troppo normale che in questa situazione moltissimi lavoratori della scuola della nostra provincia e non solo (docenti, ma in vari casi anche ATA) facciano la scelta di puntare a Nord. Se si pensa che i ruoli assegnati alla provincia di Torino, omologa per dimensioni a quella di Bari, ha ricevuto posti in ruolo per la primaria di 20 volte superiori all’Ambito territoriale di Bari, si capisce bene come sia fisiologico che molti conterranei si siano trasferiti nelle province del Nord. In una percentuale che, in alcuni ordini di scuola (specie primaria e media) si avvicina al 20%, molti lavoratori hanno abbandonato la nostra provincia per provare ad agganciare un contratto a tempo indeterminato in una provincia settentrionale. Anzi il fenomeno per molti versi è rallentato dalla crescente età anagrafica dei precari che stazionano nelle “nostre” graduatorie ad esaurimento. Ci rammarichiamo e ci stupiamo che molti rappresentanti politici e istituzionali non si sforzino minimamente di comprendere la portata dei problemi che questa situazione riversa sulla scuola e sui lavoratori e che, piuttosto di ipotizzare soluzioni ragionevoli, come fatto dalla FLC CGIL, soffino sulla classica divisione Nord-Sud per raccattare un facile, ma strumentale consenso elettorale. In questa falsa contrapposizione docenti del Nord vs docenti del Sud, vincitori di concorso vs docenti in graduatorie ad esaurimento, evidentemente è l’idea di scuola di qualità che perde, dato che non si affronta il vero problema del taglio di 130mila docenti subito dalle nostre scuole nell’arco dello scorso quinquennio. Anche perché appare evidente che anche se la nostra è principalmente una provincia di migrazione dei precari, si è sempre “a Sud” di qualcun altro: il 50% dei trasferiti nella graduatoria ad esaurimento della media di Bari è lucano, mentre nella scuola dell’infanzia il 30% è calabrese.


Non ha senso dunque soffiare sul fuoco delle contrapposizioni territoriali, ma va escogitato un sistema che consenta uno svuotamento più rapido delle graduatorie restituendo dignità ai lavoratori della scuola e funzionalità ed efficienza al nostro sistema di istruzione. Un ottimo inizio per affrontare questi problemi avrebbe potuto essere l’inserimento dei lavoratori della scuola appartenenti alla “quota 96”, tenuti in bilico da troppo tempo da promesse ormai puntualmente disattese dalla politica. La soluzione della loro ingiustizia avrebbe anche permesso di liberare posti per ulteriori assunzioni in ruolo di personale precario.

Sul contrasto alla precarietà la FLC CGIL, a tutti i livelli, sarà sempre in prima linea.
  

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