martedì 14 ottobre 2014

Università di Bari: - lettorati - lingue - formazione + licenziamenti. La ricetta per la regressione va contrastata. Oggi presidio con i CEL all'UniBa

Inizia male l’anno accademico all’Università di Bari per gli studenti iscritti ai corsi di lingue presso l’ex Facoltà di Lingue (LELIA). Adesso sarà molto più difficile raggiungere la padronanza delle lingue fino a poter diventare “corrispondenti in lingue estere” o “guide turistiche”, come promette la Guida dello Studente.  L’Ateneo ha deciso di fare a meno di molti lettorati coperti dagli esperti di madre lingua, privando così gli studenti del prezioso contatto con qualificati insegnanti stranieri che hanno sempre assicurato un input didattico di altissimo livello. Alcune lingue, qui a Bari geopoliticamente importanti, sono state già eliminate (albanese, bulgaro e neo greco). Altre lingue rimangono nel programma didattico, ma senza il relativo lettorato che fornisce agli studenti le competenze linguistiche pratiche: polacco, romeno e serbo croato. Che senso ha studiare la letteratura senza l’insegnamento della lingua?  Dal 31 ottobre LELIA perderà i due lettorati di portoghese, insieme
con altri lettorati di spagnolo, francese, tedesco e inglese. Da circa 39 lettorati, LELIA scenderà a 22. Centinaia di studenti rimarranno senza lettorato, con inevitabili conseguenze negative sulla loro preparazione.
Perche’ tanto impegno nel distruggere? Perché far perdere il lavoro a 17 CEL (collaboratori esperti linguistici) che da anni lavorano nella nostra università? Tutti assieme chiediamo invece che si inverta in tempo questa rotta sbagliata.
Da novembre i lettorati soppressi saranno ben 17. Perchè l’università A. Moro, insediata in una regione di frontiera, rinuncia con ostinazione alla naturale vocazione di insegnare bene tante lingue e in tutti i corsi di laurea, di essere naturale crocevia delle tante culture europee, perchè rinuncia a rispondere alla domanda formativa dei suoi studenti e dei suoi potenziali studenti? Perchè tanto autolesionismo, perchè tanta voglia di cacciare gli studenti verso università più accorte, perchè girare la schiena all’internalizzazione e alla (sana) globalizzazione?
PRESIDIO DI PROTESTA IN ATENEO MARTEDÌ 14 OTTOBRE 2014 ore 15.30
IN OCCASIONE DELLA SEDUTA DEL SENATO ACCADEMICO
Chiediamo a quanti hanno a cuore il destino (traballante) della nostra Universita’ di unirsi martedi’ agli Studenti, agli Esperti di Madre Lingua, ai Sindacati e RSU. 


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