mercoledì 27 maggio 2015

Sciopero degli scrutini: come e perché

Lo scorso 25 maggio i sindacati sono stati nuovamente convocati dal ministro Giannini. Per l'ennesima volta è stato chiesto di presentare proposte (già più volte discusse e inviate dai sindacati) e, per l'ennesima volta, il Ministro ha dichiarato che nel passaggio al Senato il DDL potrà solo essere snellito e semplificato, lasciandone immutato l'impianto. E' evidente come si continui a non concedere alcuno spazio di effettivo dialogo a chi la scuola la vive e la rappresenta. Le proteste  dei lavoratori vengono derubricate a strumentalizzazioni sindacali, le istanze dei sindacati vengono tacciate di conservatorismo e ostacoli al decisionismo di chi governa. 
In questa fase, dunque, la nostra protesta deve continuare più unita e decisa che mai. 
Nella provincia di Bari sono in corso numerosissime assemblee pomeridiane, a cui partecipano anche esponenti degli enti locali (sindaci, assessori, consiglieri). Stiamo spiegando (QUI le slide) anche loro in cosa consiste davvero la riforma e perché ci opponiamo, sgombrando il campo da luoghi comuni e pregiudizi e senza mai sottrarci al dialogo. Concluderemo domani 28 maggio a Bari, dalle ore 16.30, al Liceo Salvemini (via Prezzolini - quartiere Japigia - Polivalente).
Poi ci trasferiremo in piazza Prefettura per un flash mob organizzato da alcuni lavoratori della scuola.
Il 5 giugno saremo in molte piazze italiane per una fiaccolata dedicata alla scuola statale.
Intanto, i sindacati FLC CGIL, CISL scuola, UIL scuola, GILDA e SNALS hanno, pertanto, proclamato lo sciopero degli scrutini, una modalità di protesta che, per senso di responsabilità, si è spesso evitato di adottare. 
Ma il momento è delicato, c'è in gioco il futuro del sistema statale di istruzione, ci sono in gioco i valori sui quali si fondano la formazione e la società italiane: solidarietà, inclusione, diritto allo studio, autonomia e indipendenza dell'istruzione, libertà di insegnamento. 
Questa riforma non migliorerà alcuno dei problemi della scuola di oggi e, anzi, li accentuerà. individualismo, scarsa progettualità, mancanza di lavoro di equipe, incertezze organizzative, non potranno che peggiorare di fronte a un DDL che allontana sempre più il personale scolastico (compresi gli ATA, i grandi dimenticati della riforma) dal progetto educativo del suo Istituto e lo pone alle strette dipendenze e alla discrezionalità decisionale del DS, ponendo inoltre tutto il sistema in un deleterio meccanismo competitivo che dimentica la componente principale della scuola: gli studenti. 
Per questo, è importante aderire con convinzione a questa ulteriore forma di protesta. Il nostro dissenso deve continuare a farsi sentire. 
Vediamo come si svolge, in pratica, lo sciopero degli scrutini:

1) si tratta di uno sciopero breve di un’ora, da parte del personale docente, per le prime due giornate del calendario degli scrutini (non c'è quindi una data unica, ma dipende dal calendario della singola scuola). Sono esclusi gli scrutini delle classi terminali (terza media e quinto superiore): pertanto, se il calendario iniziasse con le classi terminali, lo sciopero comincerà dalla giornata successiva. consecutive. 
2) con sciopero di un'ora non si intende la prima ora della giornata di scrutini, ma la l'ora dello scrutinio della singola classe (lo stesso vale se la durata prevista è inferiore a un'ora). Pertanto, ogni docente può scioperare per un'ora all'interno di ogni scrutinio: è sufficiente che si dichiari in sciopero un solo docente (e non tutti) per lo scrutinio di ciascuna classe (visto che in assenza anche di un solo docente non si può procedere dal momento che negli scrutini il consiglio deve essere al completo ed il DS non può sostituire nessuno in sciopero).  In questo modo, con l’adesione anche di un solo docente per ciascun consiglio di classe, si impedisce l’effettuazione degli scrutini di una intera giornata in tutte le classi di tutta la scuola.
3) il consiglio annullato dovrà essere garantito solo se riconvocato in data successiva alle due giornate consecutive di sciopero.
Per il personale docente della scuola dell’infanzia lo sciopero proclamato riguarderà la prima ora di lezione del mattino, e l’ultima del pomeriggio in caso di tempo lungo, nelle stesse due giornate in cui sono previsti gli scrutini per gli altri gradi di scuola dell’istituto. 
Per il personale Ata lo sciopero proclamato, sempre di un’ora per ciascuna delle due giornate, riguarda la prima di servizio del proprio turno antimeridiano oppure l’ultima del turno pomeridiano. Se nei due giorni dello sciopero sono previsti scrutini di classi non terminali, allora non ci sono minimi da dover garantire. 
Il personale educativo effettua lo sciopero breve di un’ora, la prima o ultima ora del secondo turno di “attività educative”, nelle stesse due giornate degli scrutini dei docenti della scuola annessa. 
QUI i dettagli e le faq sullo sciopero. 
Consigliamo di stampare e diffondere il nostro volantino unitario.

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