Docenti di ruolo e docenti precari sono “fratelli”: i secondi sono senza dubbio più deboli dei primi e, si sa, i fratelli più deboli andrebbero aiutati.
Caino e Abele, però, sono dietro l’angolo e il fratello più debole soccombe proprio per mano di quello più forte e più grande: fuor di metafora, anche quest’anno registriamo tantissimi casi di docenti di ruolo che, sordi alle problematiche del precariato scolastico, ampliano fino al massimo consentito il loro monte ore, aggiudicandosi spezzoni di ore residue degli istituti dove sono in servizio che, altrimenti, sarebbero stati affidati a docenti precari non destinatari di nomina annuale da parte dell’Ufficio Scolastico Provinciale.
Che sia chiaro,
nessuno ha intenzione di creare liste di proscrizione perché, senza dubbio, a monte di scelte di questo tipo ci sono validissimi motivi personali ma, nella situazione in cui ci troviamo, dare la possibilità ad un precario di lavorare anche su poche ore per l’intero anno scolastico ha un valore grandissimo e, vista la situazione in cui versa la scuola pubblica, avrà un valore sempre più grande negli anni a venire.
nessuno ha intenzione di creare liste di proscrizione perché, senza dubbio, a monte di scelte di questo tipo ci sono validissimi motivi personali ma, nella situazione in cui ci troviamo, dare la possibilità ad un precario di lavorare anche su poche ore per l’intero anno scolastico ha un valore grandissimo e, vista la situazione in cui versa la scuola pubblica, avrà un valore sempre più grande negli anni a venire.
Il nostro ministro rilascia banalissime dichiarazioni, cariche di sufficienza e inaccettabile ignoranza del pantano nel quale si trova la scuola italiana e, soprattutto, chi la scuola la fa ogni giorno - docenti, ATA, operatori amministrativi – e chi ne fa le spese di tutta questa pessima gestione? L’utenza: i ragazzi e le loro famiglie.
Ai docenti di ruolo, a chi guarda la situazione dall’interno, si chiede semplicemente sensibilità: un esempio per tutti sia il Liceo Scientifico “Da Vinci” di Bisceglie, nel quale tutti i docenti di lingua inglese hanno sottoscritto un documento ufficiale con il quale hanno pubblicamente rinunciato ad uno spezzone di 6 ore che il dirigente scolastico provvederà ad assegnare ad un docente precario nominato sulla graduatoria di istituto.
Altri istituti di scuola scondaria superiore di Bari e provincia, prestigiosissimi licei dalla stimatissima classe docente, non si sono distinti per medesime iniziative, ma proprio per azioni contrarie: la corsa ad aggiudicarsi le ore residue non merita commenti, ma solo biasimo.
Le nomine annuali per quest’anno scolastico sono terminate, o quasi, e moltissimi “Abele” passano le giornate aspettando che il telefono suoni: c’è chi spera nel “Salvaprecari”, c’è chi, e non sono pochi, valuta addirittura altre ipotesi professionali.
I “Caino”, dal canto loro, si lamentano perché…lavorano troppo…
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