La validità dei contratti integrativi di scuola sottoscritti nei mesi scorsi, almeno dalle nostre parti, era stata messa in discussione solo da qualche dirigente scolastico troppo zelante e ossequioso verso gli orientamenti governativi. Recentemente anche i residui dubbi, alimentati dal varo in Consiglio dei Ministri di un decreto correttivo (in senso ulteriormente restrittivo) del D.Lgs. 150/09, sono stati spazzati via dalla circolare del MIUR dell'8 febbraio scorso.
Adesso arriva un'ennesima cannonata nei confronti del Ministro della Pubblica Amministrazione più (in)efficiente ed (in)efficace che si ricordi. Il Consiglio di Stato, infatti, esprimendosi su richiesta dello stesso dipartimento della funzione pubblica, ha fatto chiarezza sulle elezioni delle RSU. I collegi sindacali che sottoscrivono il contratto integrativo nelle scuole possono essere rinnovati anche subito, senza aspettare il rinnovo dei comparti di contrattazione come Brunetta (con la complicità qualche sindacato compiacente) avrebbe voluto;
un modo artificioso per prorogare la validità dei risultati delle ultime elezioni delle RSU (lontane ormai 5 anni nella scuola) e bloccarne di fatto l'azione sindacale.
Il CdS ristabilisce il valore transitorio ed eccezionale della proroga delle RSU e il fondamento costituzionale del diritto dei lavoratori a darsi una propria rappresentanza democratica. Il parere restituisce la palla ai sindacati che ora potrebbero indire legittimamente le elezioni.
Ci auguriamo che nessuno voglia più continuare a fare melina sulla pelle dei lavoratori.
Qui il parere del Consiglio di Stato.
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