Sul dimensionamento scolastico continuano a pervenire proteste, richieste di chiarimenti e di interventi, segnalazioni da scuole smembrate e riaccorpate secondo logiche esclusivamente ragionieristiche da parte degli enti locali. Nelle loro deliberazioni moltissimi comuni (un po' meno la provincia sugli istituti secondari di secondo grado) hanno superato la soglia dei 1000 alunni, proponendo istituti-mostro da 1500/1600 alunni (in qualche caso anche di più!), trascurando le ricadute occupazionali e didattiche di questa operazione sconsiderata. Qui forniamo un breve quadro (ancora parziale) delle proposte di riordino della rete scolastica (primo grado) dei comuni della provincia di Bari e di Bari città.
Oggi registriamo favorevolmente, dopo le tante pressioni della FLC di Bari su tutti i soggetti coinvolti nel dimensionamento, l'intervento del provveditore Lacoppola che non va molto per il sottile, ma coglie nel segno, definendo "senza criterio" i tagli (perchè di questo si tratta, in sostanza) operati coi piani di dimensionamento comunali.
Tutto ciò appare ancora più folle, se si considera l'intesa sostanziale raggiunta dal MIUR con la Conferenza Stato-Regioni che permetterebbe (con una proroga per le adozioni dei piani regionali al 31/1/2012) agli istituti che già siano prossimi ai parametri indicati dall'art. 19 della L. 111/11 (sul quale pende un giudizio di legittimità costituzionale per il ricorso di 7 regioni) di mantenere il proprio assetto, di spalmare la creazione dei comprensivi su 3 anni (come già previsto dalle linee guida regionali) e di considerare il parametro dei 1000 alunni come parametro medio regionale.
Noi, da parte nostra, non abbasseremo la guardia e continueremo a monitorare la situazione e a spingere perchè gli enti preposti rivedano i propri programmi considerando quanto abbiamo già argomentato e proposto nei giorni scorsi.
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