domenica 10 aprile 2016

Parte la raccolta firme per il referendum: 4 firme per la scuola pubblica e statale

La FLC CGIL sostiene sin dalle prime battute la campagna referendaria contro la legge 107
La cosiddetta "Buona Scuola" è una riforma che nasce su presupposti sbagliati, nel metodo e nel merito.
Nel metodo, la legge ha avuto un iter autoritario e impositivo: non ha consultato chi la scuola la vive e la rappresenta e ha proseguito sino ad arrivare ad una riforma tutt'altro che condivisa. La legge 107 è stata fatta CONTRO il mondo della scuola e questa criticità è una grave incrinatura fra Governo e istruzione statale italiana.
La FLC CGIL avversa su vari fronti questo provvedimento e, se da un lato prosegue il confronto politico-sindacale per tentare di attenuare le numerose storture della 107 (vedi i risultati sull'accordo mobilità, che in parte capovolgono alcune norme inique), dall'altro sostiene le vertenze nazionali, fra le quali il referendum è un fondamentale passaggio.
Su cosa si basa il referendum? Noi chiediamo 4 SI' per la scuola, 4 SI' che abroghino 4 punti nodali della 107, che non approviamo neanche nel merito
I 4 quesiti sono (vedi dettagli nel sito nazionale Scuorum.it e sul nostro volantino):

1) Abrogazione della chiamata discrezionale dei docenti (la cosiddetta chiamata diretta). Se vince il SI', il Dirigente Scolastico non potrà a sua discrezione scegliere, mandar via o confermare i docenti del suo Istituto. Il docente deve godere del principio costituzionale della libertà di insegnamento e deve considerarsi dipendente dello Stato, che risponde al dettato costituzionale, non alle convinzioni e al volere del singolo Dirigente Scolastico.
2) Abrogazione dell'obbligo minimo di 200/400 ore di Alternanza scuola-lavoro per gli studenti. Se vince il SI', saranno le singole scuole a valutare l'opportunità formativa di questa esperienza e a stabilire la quantità di ore ottimale. L'alternanza deve avere, infatti, una valenza formativa, educativa, didattica; non deve certo essere finalizzata a formare dei lavoratori. La scuola ha una funzione molto più ampia: forma i cittadini e li rende consapevoli dei loro diritti e doveri nel lavoro, prima che delle loro mansioni lavorative. Le esperienze di alternanza devono essere significative e intenzionalmente costruite.
3) Abrogazione dei finanziamenti privati alle singole scuole. Se vince il SI', non sarà possibile destinare erogazioni liberali alle singole scuole, ma ad un fondo per le scuole statali, da ripartire equamente, evitando così scuole di serie A e di serie B.
4) Abrogazione del potere del Dirigente Scolastico di scegliere i docenti del suo Istituto da premiare. Se vince il SI', il DS non potrà scegliere docenti a cui conferire un bonus-merito sulla base dei criteri di un compitato di valutazione interno. Siamo per la valorizzazione dei docenti, non per la competizione fra meritevoli e immeritevoli. Il bonus premiale insiste sullo stesso problema sollevato dal quesito 1: inficia l'autonomia e la libertà di insegnamento, rischia di favorire clientele e rapporti diseguali fra colleghi e col Dirigente. 
In Puglia si è costituito un Coordinamento regionale, articolato sul territorio in Comitati locali. QUI il comunicato stampa.

In questi giorni sono partiti i banchetti per la raccolta firme per presentare i quesiti referendari. C'è tempo fino al 18 giugno (per essere sempre aggiornati sui banchetti, seguire le pagine Facebook del coordinamento regionale e del nostro evento e il sito web nazionale). Questi i primi banchetti organizzati in Puglia:
BARI
Sabato 9 aprile,ore 16.00-21.00, in via Sparano angolo via Piccinni


Domenica 10 aprile: in occasione della manifestazione STOP TRIVELLE c/o P.zza del Teatro Petruzzelli

CORATO

Domenica 10, dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 19.00 alle 21.00, in piazza Sedile (presso postazione NO TRIVELLE)
MOLFETTA
Sabato 9 e domenica 10, dalle 18.00, in Corso Umberto (altezza Liceo Classico)
TERLIZZI
Sabato 9 e domenica 10, dalle 10.00 alle 14.00, in Largo La Ginestra

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