giovedì 10 maggio 2012

Trattenuta sulla busta paga del 2,5% per il TFR e pensionamento con vecchi requisiti: qualche chiarimento

Nelle scorse settimane si sono diffuse le iniziative di diversi soggetti che, con un attivismo fuori tempo massimo, suggeriscono iniziative legali nei confronti del MIUR riguardo 2 diverse questioni: l'indebita trattenuta del 2,5% sulla retribuzione e il diritto al collocamento in pensione coi vecchi requisiti.
Sul primo punto vogliamo ricordare che mentre la FLC contestò fin dal primo secondo i contenuti e gli effetti della L. 122/10 che introduce il passaggio forzoso a una liquidazione (TFR, in luogo del TFS) più leggera, chiedendo direttamente all'INPDAP il ritiro della circolare con cui si dava avvio al nuovo sistema di calcolo, altri, evidentemente occupati in altro, non alzarono un dito. Ora appare singolare che gli stessi soggetti oggi diffondano proclami di fuoco e annuncino azioni legali sull'indebita trattenuta del 2,5% dell'80% della retribuzione. Anche noi mettiamo a disposizione il modello di diffida, ma vogliamo anche chiarire che non c'è alcuna urgenza, poichè il termine di prescrizione in
questo caso è quinquennale. Insomma, fino al 31/12/2015 c'è tempo, e "forse" al momento è più utile attendere la pronuncia della Corte Costituzionale sul giudizio di legittimità richiesto dal TAR Calabria, piuttosto che esporre i lavoratori a ulteriori sacrifici economici per spese legali (una diffida, senza un successivo ricorso non ha molto senso...), al momento, inutili. Torneremo a dare indicazioni ai lavoratori appena avremo aggiornamenti.
Sul secondo punto è evidente che è stato il diritto acquisito con le precedenti norme ad andare in pensione coi vecchi requisiti: anche in questo caso lo abbiamo denunciato fin da subito. Per questo abbiamo impugnato al TAR Lazio Circolare e Decreto Ministeriale, atti coi quali viene attuata la riforma Fornero. La pronuncia dei giudici amministrativi, ovviamente, avrebbe effetto per tutti i lavoratori. Quanto alla tutela individuale, ai ricorsi individuali che ciascuno potrà attivare, sempre per evitare di esporre i lavoratori a rischi inutili, valuteremo l'utilità di eventuali ricorsi caso per caso, solo dopo aver verificato, la fondatezza delle argomentazioni contrarie alla riforma (i nostri uffici giuridici stanno studiando i profili di illegittimità della norma) e rischi/opportunità per ciascun lavoratore.
Per approfondimenti su tutti questi argomenti le nostre strutture, come al solito, sono a disposizione dei lavoratori.

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