Il provvedimento che incrementava l'orario di lavoro a 24 ore settimanali nelle superiori è stato revocato, anche se con una copertura economica molto discutibile (in pratica i fondi sono sottratti sempre a capitoli in carico allo stesso MIUR e, in particolare, al FIS).
La protesta delle organizzazioni sindacali e dell'intero mondo della scuola barese non si ferma. Nei giorni scorsi, in particolare il 13 novembre, in occasione delle assemblee indette in contemporanea in tutte le scuole della provincia, decine e decine di scuole hanno approvato documenti, mozioni, indetto forme varie di agitazione e protesta, convocato Collegi Docenti e sospeso in vario modo tutte le attività aggiuntive non previste come obbligo contrattuale.
Tentiamo qui una prima parziale raccolta degli atti assunti, riassumendoli e mettendo a disposizione i testi dei vari documenti. Solo tra quelle che ci sono pervenute si tratta di circa 40 iniziative differenti, senza contare tutto ciò che autonomamente viene prodotto da singoli e gruppi di lavoratori che autonomamente si sono mossi, come accaduto a Bitonto, o si stanno coordinando sui vari contesti cittadini, come succederà domani a Corato.
Tutto ciò in avvicinamento all'importantissima data del 24 novembre, sabato,
quando lo sciopero unitario di tutto il personale della scuola testimonierà plasticamente a Roma il diffuso disagio della categoria e al contempo la ferma volontà di riscatto. Previsti pullman in partenza da Bari e dai comuni della provincia di cui daremo dettagli nelle prossime ore. Obiettivo: ottenere la cancellazione del blocco di 2 anni di progressione economica e invertire la rotta del processo di progressiva degradazione della scuola pubblica statale.
Per intanto a tutte le nostre RSU/RSA, ai nostri dirigenti, attivisti, iscritti e simpatizzanti che, spesso, hanno animato e dato avvio alle diverse iniziative nelle scuole, nei territori, nei vari comitati e in rete rivolgiamo un sentito ringraziamento e l'invito a proseguire nel tenere alta l'attenzione e la mobilitazione.
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