martedì 5 marzo 2013

Licenziamenti all'USP di Bari: aggiornamenti, atti, numeri e precisazioni

Facciamo chiarezza poichè le notizie di stampa hanno ingigantito la platea del personale interessato da questo che rimane un provvedimento gravissimo e inaudito del quale stiamo chiedendo con forza e a tutti i livelli (dal Ministero all'Ufficio Scolastico Regionale e Provinciale) il ritiro.
Al momento la procedura non è partita (e confidiamo che non porta mai) per le sentenze da eseguire nelle diverse classi di concorso del personale docente (non c'è nessuna sentenza di conversione nella scuola primaria e infanzia posto comune, o meglio le sentenze ci sono, ma non dispiegheranno effetti per varie ragioni, una soltanto nei posti di sostegno scuola primaria) ci sono 5 sentenze in diverse classi di concorso di scuola secondaria di secondo grado e 2 nelle classi di concorso di scuola secondaria di secondo grado.
Quanto al personale ATA, invece, le procedure sono partite e confermiamo le 7 sentenze per i collaboratori scolastici e 2 per gli assistenti tecnici (non ci sono dunque amministrativi). Le conseguenze sugli assistenti tecnici non ci saranno per varie ragioni, quindi nessun licenziamento in quel profilo. Le conseguenze più gravi e articolate sui collaboratori scolastici: le tipologie di comunicazione sono 3: 1. slittamento della decorrenza giuridica del ruolo per personale assunto a tempo indeterminato, 2. revoca del contratto a tempo indeterminato, fatta salva la nomina a tempo determinato, 3. licenziamento del personale assunto a tempo determinato con nomina annuale. Sono 3 i collaboratori scolastici con nomina annuale licenziati e
5 quelli con contratto a tempo indeterminato cui viene revocato il ruolo e attribuita una supplenza annuale, diversi quelli la cui decorrenza slitta di un anno.
A tutti questi lavoratori mettiamo a disposizione le nostre sedi e i nostri contatti per approfondire meglio tutte le questioni di questa procedura. Vogliamo però precisare subito che, al momento, ciò che i lavoratori stanno ricevendo è una "semplice" comunicazione di avvio procedimento (quindi non c'è al momento nessun provvedimento formalmente assunto da impugnare) e che quindi per impugnare il licenziamento (cioè il passaggio da tempo indeterminato a tempo determinato o la revoca della nomina annuale) sarà necessario attendere un provvedimento formale e poi impugnare entro 60 giorni. Inoltre, il rito del lavoro in caso di licenziamenti ora prevede un processo breve che permette il ripristino della situazione in un periodo molto rapido.
In questo lasso di tempo, la nostra azione sindacale sarà tesa unicamente a far rientrare tutti i provvedimenti emessi o in via di emissione da parte dell'amministrazione scolastica.

2 commenti:

  1. leggete anche il link sotto per capire che è solo fumo negli occhi. Queste sentenze non hanno alcun valore perchè la Cassazione le ha bocciate...

    http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/precari-vittorie-spesso-inutili.flc

    RispondiElimina
  2. Imbarcarsi in ricorsi sulla base della normativa europea dei 36 mesi è solo un modo per pagare, al termine del giudizio e al 100% perdente le spese processuali che in genere ammontano a circa 2500 € rimanendo lo stesso precari. La strada dovrebbe essere diversa, e cioè far si che lo Stato immetta in ruolo i precari per il fabbisogno effettivo e non sottodimensionando continuamente l'organico.

    RispondiElimina