venerdì 10 luglio 2020

Straordinario abilitante: il servizio prestato su Diritti a Scuola deve essere valido per l'accesso. La FLC di Bari propone ricorso al Capo dello Stato


Il servizio prestato dal personale docente precario nell'ambito dei progetti regionali Diritti a Scuola è stato riconosciuto come utile ai fini della progressione nelle graduatorie provinciali e d'istituto di docenti e ATA fin dal 2013 con il c. 4-bis art. 5 D.L. 104/2013, poi convertito in L. 128/2013.

Ancora prima, in realtà, come FLC CGIL di Bari ne avevamo ottenuto il pieno riconoscimento ai fini della validità dei requisiti di servizio per l'accesso ai Percorsi Abilitanti Speciali (PAS) di cui al DDG n. 58 del 25 luglio 2013. Il TAR Puglia, su nostro ricorso, riconobbe il diritto di diversi docenti ad accedere ai percorsi abilitanti che maturavano le tre annualità di servizio specifiche nell'ambito dei progetti DAS. 
Oggi, nonostante questo precedente e nonostante il D.L. 126/2019, convertito con L. 159/2019, al c. 6 art. 1, abbia richiamato l'utilità del servizio svolto su progetti regionali attivati sulla base di apposite convenzioni tra Ministero dell'Istruzione e Regioni (proprio come i DAS), ai fini della maturazione del requisito per la partecipazione alla procedura straordinaria a cattedra di cui al DDG 510 del 23 aprile 2020 (poi ritirato per essere bandito nuovamente con nuove modalità di svolgimento delle prove selettive), riscontriamo che questo stesso servizio non è utile ai fini della maturazione del requisito per la partecipazione al concorso abilitante riservato per la scuola secondaria di primo e secondo grado, di cui al DDG n. 497 del 21 aprile 2020. Quindi, secondo il Ministero dell'Istruzione la stessa tipologia di servizio - peraltro valutabile in termini di punteggio di servizio (0,5 all'anno alla pari proprio del servizio prestato ordinariamente nelle scuole statali) nel concorso ordinario per la secondaria, come prevede l'allegato C al D.M. n. 201 del 20 aprile 2020 - è utile per partecipare a una selezione che porta all'immissione in ruolo e non è utile per partecipare a una selezione che porta a un percorso abilitante. Una situazione paradossale, se si considera peraltro che il servizio prestato nelle scuole non statali paritarie, pur non essendo utile per partecipare al concorso straordinario a cattedra è invece valutato proprio per la partecipazione al concorso straordinario abilitante.
L'assenza di un espresso richiamo normativo nel c. 7 dell'art. 1 del D.L. 126/2019 non è sufficiente ad escludere, sia sul piano formale che logico, la validità del servizio prestato dai docenti su Diritti a scuola per l'accesso al concorso straordinario abilitante.
Per questo, già da qualche giorno stiamo consigliando i colleghi aspiranti al concorso abilitante straordinario di forzare il sistema informatico nella produzione della domanda di partecipazione alla selezione e dichiarare espressamente il servizio prestato su Diritti a scuola, per provvedere poi ad impugnare il bando davanti al Capo dello Stato e ottenere il riconoscimento del pieno diritto dei docenti del nostro territorio a partecipare alla selezione.

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