martedì 10 novembre 2020

NOTA DELLA FLC CGIL DI BARI SULLA "DIDATTICA MISTA"


IL CONFLITTO ISTITUZIONALE SULLA SCUOLA STA GENERANDO CAOS E DISORIENTAMENTO. SOLO IL 12% DELLE SCUOLE È IN GRADO DI PARTIRE IMMEDIATAMENTE CON LA DIDATTICA MISTA, IL RESTO RIMANE ASSEDIATA DA ISTITUZIONI E FAMIGLIE.
 

Sono fatti noti: il DPCM e le ordinanze della Regione Puglia sono entrati in conflitto. Dopo un iniziale provvedimento di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado (eccetto quelle dell’Infanzia), la Regione ha emanato una successiva ordinanza che ha aggirato l’ostacolo della sentenza del TAR (che aveva sospeso l’efficacia in via cautelare della precedente ordinanza), disponendo la possibilità di una indefinita didattica mista. 

Ora, se con questa espressione si intenda una commistione fra presenza e distanza per lo stesso studente, o fra studenti della classe, o se si stia parlando di Didattica Digitale Integrata, non è possibile comprenderlo, tanto più che se da un lato ci sono le Ordinanze e i DPCM, dall’altro ci sono gli addetti ai lavori, che necessitano di definizioni chiare e di indicazioni precise. 

La scuola (e per Bari e provincia possiamo parlare con dati alla mano) ha visto in questi ultimi e sciagurati mesi di emergenza un fermento di iniziative, sforzi, passione e competenza da parte dei vari attori che operano nel settore e che fruiscono dell’istruzione: dirigenti scolastici, docenti, educatori, personale ATA, studenti, famiglie. Una macchina collettiva che ha finora compreso le reciproche esigenze e che ha visto una capacità di flessibilità e adattabilità, oltre che di innovazione e aggiornamento, assolutamente inedita. Vanificare ogni sforzo, come sta succedendo in questi ultimi giorni, è un grave errore e una lacerante ferita all’interno delle singole comunità scolastiche. 

Sì, Presidente Emiliano, perché lei dice a gran voce alle famiglie di pretendere la DAD e, al contempo, ritiene inadempienti e colpevoli, arrivando a minacciare l’intervento della forza pubblica (!), gli Istituti che non mettono in piedi in 2 giorni il marchingegno della didattica “mista”. Servirebbe, forse, un po’ di conoscenza del nostro settore (dalle dotazioni tecnologiche alla realizzabilità pratica di una attività scolastica di questo tipo) prima di sentenziare e cercare capri espiatori. Ma per comprendere un settore peculiare come è quello della conoscenza servono condivisione e ascolto, anche delle parti sindacali, che quei Dirigenti e quei lavoratori spesso

rappresentano. 

Da parte nostra, abbiamo realizzato un’indagine su un campione pari al 20% del totale delle Istituzioni scolastiche di Bari e provincia, analizzando le circolari da esse prodotte: solo il 12% delle scuole dichiara di poter immediatamente attivare la didattica “mista”, mentre nel restante 88% si evidenziano le difficoltà tecnologiche (connessioni, dispositivi) e si lamenta l’assenza di indicazioni specifiche. 

E allora, chiediamo che prima di emanare editti ci si confronti con le parti sociali, che prima dei post sui social ci siano gli incontri fra le parti, che prima di gridare a presunte inadempienze si verifichi la fattibilità delle richieste, che prima di parlare di didattica si ascolti chi, la didattica, la porta avanti ogni giorno, nonostante tutto.

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