mercoledì 16 novembre 2011

Mai più precari nella scuola: 6 stabilizzazioni disposte dal giudice del lavoro sui ricorsi della FLC CGIL di Bari

Sono state pronunciate lunedì 14 novembre dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Trani 6 sentenze di accoglimento dei ricorsi presentati dai precari (docenti e ATA) della FLC CGIL di Bari.
Si tratte delle prime significative sentenze sui 350 ricorsi depositati nelle settimane scorse dai nostri legali e sui quali nell'arco dei prossimi mesi, a partire da dicembre e progressivamente in tutto il 2012, avremo udienze e sentenze nei tribunali di Bari e Trani.
La nostra vertenza, dunque, era fondata: i lavoratori a tempo determinato "strutturati" (abbiamo patrocinato solo i precari con minimo 3 anni di anzianità di servizio su posto vacante, inseriti nelle graduatorie provinciali, e dunque abilitati) della scuola non possono essere impiegati reiteratamente per coprire vacanze d'organico stabili.
Si tratta di lavoratori che, al pari degli altri, hanno diritto, come sentenzia il Giudice del Lavoro, a un'occupazione stabile e sicura.
Al MIUR, il giudice, dott.ssa Chirone, accogliendo i ricorsi, oltre all'assunzione a tempo indeterminato ha imposto di "risarcire il danno in una misura pari ad un'indennità onnicomprensiva di 10 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto, maggiorata degli accessori di legge"; decisa anche la condanna del MIUR al "pagamento delle spese che liquida in € 2.500,00 oltre al rimborso di spese generali, IVA e CAP". Insomma solo per queste prime 6 cause vinte, il MIUR dovrebbe sborsare oltre € 100.000!
Siamo solo alla prima tappa vinta della nostra più generale vertenza (non solo legale) per la stabilizzazione dei precari della conoscenza. Una vittoria che, però, proprio in questa fase, è davvero di ottimo auspicio nella nostra battaglia contro coloro che pensano che i costi del risanamento finanziario debbano essere fatti pagare ai lavoratori, a tempo indeterminato e determinato, come se non avessero già offerto ripetuti contributi negli ultimi anni.
Qui il comunicato stampa diffuso in queste ore.

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