538 posti in ruolo complessivamente assegnati
alla provincia di Bari: una goccia ancora troppo piccola per scalfire il
precariato nella scuola
tra il 10 e il 20% circa si è trasferito
verso Nord alla ricerca di un contratto a tempo indeterminato
Sono arrivati ieri i contingenti per le assunzioni in ruolo del personale
docente e ATA ripartito per le province di tutta Italia. Per il personale
docente alla provincia di Bari sono stati assegnati complessivamente 538
ruoli, 225 per posto comune e 313 per posti di sostegno, ma
possiamo già dire che si tratta di una goccia infinitesimale nel mare degli
inseriti nelle graduatorie ad esaurimento del personale precario. A questi
posti assegnati al personale docente si aggiungono gli 88 posti
assegnati per le immissioni in ruolo del personale ATA, distribuito per
i vari profili.
Immissioni in ruolo 2014/15 - Bari
Infanzia
|
Primaria
|
Media
|
Superiore
|
Sostegno
|
48
|
13
|
69
|
95
|
313
|
Se si pensa che, per le regole attuali, soltanto la metà dei posti
assegnati alla nostra provincia potrà essere destinata alle assunzioni da
graduatoria ad esaurimento, balza subito agli occhi la totale insufficienza
delle assunzioni programmate dal MIUR per il 2014/15. Rispetto all’attuale
consistenza delle graduatorie ad esaurimento della nostra provincia, le
assunzioni non scalfiscono minimamente una questione che si trascina da troppo
tempo e che rischia di trascinarsi ancora per troppi anni. Lo svuotamento delle
graduatorie (così come l’assunzione dei vincitori di concorso) trova un limite
oggettivo nell’organico del personale docente, ormai pressocchè saturo
in ogni ordine di scuola e classe di concorso. Il tappo in uscita introdotto
dalla legge Fornero e il calo continuo della popolazione scolastica
disegnano un quadro preoccupante per la risoluzione del problema del precariato
scolastico, generando ritmi assunzionali troppo lenti.
Inseriti in Graduatoria ad Esaurimento -
Bari
|
Infanzia
|
Primaria
|
Media
|
Superiore
|
2013
|
1414
|
1740
|
1769
|
4937
|
2014
|
1279
|
1525
|
1567
|
4365
|
(di cui nuovi ingressi)
|
63
|
58
|
84
|
241
|
Differenza
|
135
|
215
|
202
|
572
|
Ci pare persino troppo normale che in questa situazione moltissimi
lavoratori della scuola della nostra provincia e non solo (docenti, ma in vari
casi anche ATA) facciano la scelta di puntare a Nord. Se si pensa che i ruoli
assegnati alla provincia di Torino, omologa per dimensioni a quella di Bari, ha
ricevuto posti in ruolo per la primaria di 20 volte superiori all’Ambito
territoriale di Bari, si capisce bene come sia fisiologico che molti
conterranei si siano trasferiti nelle province del Nord. In una percentuale
che, in alcuni ordini di scuola (specie primaria e media) si avvicina al 20%,
molti lavoratori hanno abbandonato la nostra provincia per provare ad
agganciare un contratto a tempo indeterminato in una provincia
settentrionale. Anzi il fenomeno per molti versi è rallentato dalla
crescente età anagrafica dei precari che stazionano nelle “nostre” graduatorie
ad esaurimento. Ci rammarichiamo e ci stupiamo che molti rappresentanti
politici e istituzionali non si sforzino minimamente di comprendere la portata
dei problemi che questa situazione riversa sulla scuola e sui lavoratori e che,
piuttosto di ipotizzare soluzioni ragionevoli, come fatto dalla FLC CGIL,
soffino sulla classica divisione Nord-Sud per raccattare un facile, ma
strumentale consenso elettorale. In questa falsa contrapposizione docenti del
Nord vs docenti del Sud, vincitori di concorso vs docenti in graduatorie ad
esaurimento, evidentemente è l’idea di scuola di qualità che perde, dato che
non si affronta il vero problema del taglio di 130mila docenti subito dalle
nostre scuole nell’arco dello scorso quinquennio. Anche perché appare evidente
che anche se la nostra è principalmente una provincia di migrazione dei
precari, si è sempre “a Sud” di qualcun altro: il 50% dei trasferiti nella
graduatoria ad esaurimento della media di Bari è lucano, mentre nella scuola
dell’infanzia il 30% è calabrese.
Non ha senso dunque soffiare sul fuoco delle contrapposizioni
territoriali, ma va escogitato un sistema che consenta uno svuotamento più
rapido delle graduatorie restituendo dignità ai lavoratori della scuola e
funzionalità ed efficienza al nostro sistema di istruzione. Un ottimo inizio
per affrontare questi problemi avrebbe potuto essere l’inserimento dei lavoratori
della scuola appartenenti alla “quota 96”, tenuti in bilico da troppo tempo da
promesse ormai puntualmente disattese dalla politica. La soluzione della loro
ingiustizia avrebbe anche permesso di liberare posti per ulteriori assunzioni
in ruolo di personale precario.
Sul contrasto alla precarietà la FLC CGIL, a tutti i livelli, sarà sempre in prima
linea.
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