Consegnate in due tornate nelle scorse settimane oltre 33mila firme, tutte debitamente autenticate e certificate, a sostegno dei quattro quesiti referendari per abrogare i punti più autoritari ella legge 107/15.
Si tratta di un contributo enorme offerto dal movimento dei lavoratori della scuola barese al raggiungimento della soglia necessaria per poter svolgere le elezioni referendarie. Un dato politico che, nella nostra provincia, va anche oltre i semplici numeri, pure altissimi (tra i più alti d'Italia). Un risultato che è stato possibile raggiungere grazie allo sforzo notevole offerto da decine e decine di militanti, RSU, studenti, lavoratori della scuola e semplici cittadini che hanno avuto nella FLC CGIL di Bari un punto di riferimento importante, ma non certo l'unico. Tanti altri soggetti collettivi e singoli, infatti, hanno offerto il proprio impegno gratuito e disinteressato nella raccolta di firme sui luoghi di lavoro e, soprattutto, nelle centinaia di occasioni pubbliche (banchetti, feste cittadine, ecc.) che hanno consentito di entrare in relazione con tanti cittadini per spiegare cosa stia accadendo nei nostri istituti con l'entrata in vigore della "buona scuola".
Il tratto portante di questi mesi di campagna è stato il lavoro di base, svolto in rete, con l'unione "dal basso" della volontà dei tanti di raggiungere un unico obiettivo mettendo da parte la logica identitaria delle appartenenze: consentire a tutti i cittadini di pronunciarsi democraticamente su una pessima legge con lo scopo di abrogarne le parti più irricevibili.
Questo movimento democratico segnala la possibilità che con pratiche nuove, orizzontali, è possibile costruire partecipazione e consenso ampio su lotte che non sono solo sindacali, ma che alludono ad un'idea di cittadinanza e di diritti sociali messa in mora da troppo tempo nel nostro paese, a partire dai luoghi di lavoro e dalle nostre scuole.
Nel ringraziare tutti i nostri iscritti, simpatizzanti e non, le nostre RSU, gli studenti, i volontari e gli operatori degli uffici elettorali (che, pure sotto pressione, non sono venuti meno alle nostre richieste sempre urgentissime), vogliamo ripartire da questo grande risultato da una parte attendendo con fiducia l'esito dei controlli della Cassazione e dall'altro rituffandoci fin da subito nel lavoro di tutela individuale e collettiva che tra mille problemi il nostro sindacato barese continua a svolgere.
Fin da subito, continueremo a lavorare perchè questa grande esperienza di attivazione democratica non si disperda e dia il suo grosso contributo alla prossima scadenza referendaria a difesa della nostra costituzione progressista e democratica.
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